A livelli più o meno elevati, tutti nella vita abbiamo vissuto situazioni in cui la timidezza ci ha resi deboli, confusi, impacciati ed incapaci di gestire alcune situazioni determinanti della nostra vita. Sarà capitato di certo anche a te! Ora vedremo in che modo sia possibile vincere in modo definitivo la timidezza e saper gestire le situazioni delicate in modo sereno.
COS’E’ LA TIMIDEZZA E DA DOVE NASCE?
Per timidezza si intende quel particolare aspetto psico-caratteriale che porta un individuo a ritenersi inferiore o sbagliato e, quindi, a manifestare atteggiamenti di esitazione, chiusura, subordinazione, difficoltà nell’esprimersi liberamente, tendenza al pudore, al giudizio su sé stesso e sugli altri con conseguente introversione. In casi più gravi può manifestarsi anche con ansia, attacchi di panico o fobia sociale.
Più che una patologia, la timidezza sembra rifarsi ad un aspetto culturale derivante dall’impostazione sociale del luogo in cui si nasce e si cresce. Famiglia, cultura, stato.
Essendo comunque noi degli individui indipendenti, per risolvere la timidezza dobbiamo capire cosa la causa e come agire per risolvere il conflitto che la crea.
QUALI SONO I MODI PER RISOLVERE IL PROBLEMA?
In questo caso le modalità di risoluzione sono 2; una più spartana e l’altra più introspettiva.
PRIMO METODO: “SI STENDA SUL LETTINO, PREGO!”
Il metodo introspettivo, considerato efficace anche in psicologia, si risolve attraverso l’analisi approfondita di sé e la comprensione delle dinamiche che creano la paura. Si lavora quindi sulla comprensione reale delle proprie debolezze partendo dalle cause profonde interiori che le creano, solitamente legate a delle mancanze subite in tenera età ad opera dei genitori o di chi per essi.
In questo caso si va a rasserenare la propria indole lavorando sull’autostima e sulla comprensione (prima) ed accettazione (poi) di sé stessi, cancellando quel senso di inferiorità che ci spinge a sentirci inadatti, sbagliati e sempre sotto giudizio.
E’ certamente un percorso poco frenetico e che necessita di una certa pazienza. Molto raramente dà risultati immediati.
Per praticare questa strada è necessario avvalersi di un aiuto esterno, che può essere rappresentato da uno psicologo, da uno psicoterapeuta oppure da un consulente o coach.
SECONDO METODO: “QUESTA E’ SPARTAAAAA!”
Affrontare di petto le paure è un metodo molto più doloroso ed impegnativo del precedente. Bisogna essere pronti, avere le spalle grosse ed armarsi di coraggio.
Tale metodo consta in questo: tutto ciò che ci fa paura è qualcosa che non conosciamo bene. Facciamo un esempio: se io avessi paura di parlare con i commessi quando vado nei negozi e poi venissi assunta per fare il corriere, sicuramente costretta a parlare con commessi e negozianti dalla mattina alla sera, nel giro di qualche tempo la cosa diventerebbe normale e quel timore svanirebbe.
Nel caso delle paure relative i partner o possibili tali, il procedimento è lo stesso e funziona: se hai paura di parlare con le persone dell’altro sesso che ti piacciono, fa esattamente così: decidi uno o due giorni a settimana (quando puoi ma fallo sistematicamente; se decidi due giorni a settimana, fallo ogni settimana… basteranno pochissimi incontri).
Vestiti bene, recati in un locale in orario aperitivo (evita locali o discoteche con musica troppo alta) ed inizia a fare conoscenza con le persone che ti piacciono. Se sei impacciato, sfigato, timido, brutto, ignorante: fregatene! Stai lavorando al fine di vincere le tue timidezze, sono persone che non conosci, quindi non preoccuparti di quello che pensano.
Ciò non significa che andrai lì a fare il pagliaccio. L’approccio dev’essere estremamente serio ed impegnato. Devi cercare di esporre il tuo lato migliore, non devi essere pressante, non devi essere insistente o invadente.
Devi, con la massima tranquillità, chiedere educatamente di poter bere qualcosa insieme e scambiare due chiacchiere. Nulla vieta che, per rompere il ghiaccio, tu possa dire qualcosa come “Sono una persona timida che sta cercando di vincere la propria timidezza scambiando quattro chiacchiere con gli estranei”; a nessuno darà fastidio se sarai sincero e simpatico.
Il risultato che otterrai sarà quello di rompere la credenza radicata nel tuo inconscio profondo che tu sia una persona inadatta al dialogo o indegna di attenzioni.
Ti abituerai a socializzare e vedrai che le persone non ti giudicano così come credi. Il giudizio lo stai emanando tu e ne sei automaticamente schiavo.
Crea un’abitudine sana e divertente. E se qualche approccio va male, non pensarci e passa a quello dopo.
Non sei tu il portatore di tutte le colpe del mondo. Non fai schifo!
Devi solo capire che hai un valore e che le persone adatte a te, piano piano, lo noteranno. Ma devi essere tu per primo a scegliere di essere importante per te stesso!
Articolo di Daniela Coin, Consulente Relazionale